Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Einar e ci ha raccontato il nuovo album “Istinto” e questi due anni di stop. Ecco a voi la nostra intervista:
Ciao Einar, benvenuto su Sosteniamo Musica. “Amici”, “Sanremo Giovani” e “Sanremo Big”, una carriera che andava veloce, poi la pandemia e lo stop. Sei ritornato dopo due anni, come è stato questo periodo per te?
Einar: È stato un periodo difficile: non solo perché avevo bisogno di focalizzare bene il mio percorso artistico, ma soprattutto perchè c'è stata e c'è tutt'ora una pandemia di mezzo che rende tutto davvero difficile. Però da questo periodo così assurdo ho imparato che bisogna apprezzare anche le cose più piccole della vita che la rendono positiva. Questo mi ha reso molto più concentrato sul qui e ora, sul presente.
Adesso sei pronto per ripartire e lo farai con un brano scritto da te, “Caligine”, il tuo nuovo singolo. Ci vuoi raccontare come è nata questa canzone e qual è il messaggio che vorresti trasmettere?
Einar: Caligine all'inizio aveva una forma e un testo diverso, scritto da alcuni autori. La canzone mi piaceva tanto ma ho voluto riscriverla partendo da una mia storia del passato e dall'idea di come alcune relazioni (non solo amorose) possano essere negative malgrado ci sia tanto affetto e desiderio di stare con qualcuno. C'è voluto un pò di tempo per plasmare questa idea ma sono molto soddisfatto del risultato!
Com’è stato trascrivere dei sentimenti/emozioni e trasformarle in un brano?
Einar: Incredibile, poter scrivere i miei testi e le mie storie mi ha permesso di poter dar sfogo ad un tipo di creatività che volevo tanto prendere per mano. Ora mi sento più consapevole e soddisfatto di quello che scrivo.
Ti piacerebbe continuare a scrivere? Per chi sogni di poter scrivere un giorno?
Einar: Certo lo farò sicuramente! Il mio sogno sarebbe poter fare una canzone con Feid ma vorrei scrivere i testi insieme a lui.
“Instinto” è il tuo nuovo album di inediti. Rispetto ai tuoi lavori precedenti in questo nuovo lavoro troviamo un tuo lato "inedito". Nuovi sound e 7 canzoni in lingua spagnola, cosa ti ha portato a questa scelta?
Einar: Quando ho iniziato a lavorare a questo disco ho riabbracciato quasi istintivamente la mia identità latina. Mi sono preso questo tempo per poter colmare un vuoto che sentivo con le mie origini di Cuba e la sua cultura. Attraverso la musica sono riuscito a ritornare lì e immaginarmi possibili stories vissute da me o da altri.
Qual è il brano che rappresenta a pieno “Instinto”?
Einar: Sembra scontato dirlo, ma in ogni brano ci trovo qualcosa di importantissimo e a cui sono troppo affezionato. Sono 8 figli!
Nelle tua giovane carriera hai già fatto tanto e velocemente, c'è qualcosa che cambieresti?
Einar: No non cambierei nulla di quello che è ho fatto, però rifarei lo stesso percorso con la stessa consapevolezza che ho adesso. Ma penso sia un desiderio che abbiamo quasi tutti nelle nostre vite: rivivere il passato con gli occhi del presente.
E a Sanremo Giovani sei arrivato tra i big. Che ricordi hai di quella esperienza? Ti piacerebbe ritornare su quel palco?
Einar: È uno dei palchi più importanti d'Italia, certo che ci ritornerei. Ho comunque bei ricordi, lì ho potuto vedere il lato umano di molti artisti e personaggi importanti che mi ha colpito molto in positivo
Come ti vedi tra dieci anni?
Einar: Spero di poter continuare a vivere di musica e facendolo con la stessa libertà e consapevolezza di adesso.
Istinto ti porterà in tour?
Einar: Questa pandemia non ci sta dando troppe certezze, ma sono fiducioso! Non vedo l'ora di tornare sul palco.